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Covid e viaggi: turismo internazionale in ripartenza

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Covid e viaggi: il turismo internazionale sta ripartendo.

Grazie alle numerose vaccinazioni e alla riduzione delle restrizioni anti-Covid, a partire da luglio si sono registrati i primi dati positivi dopo un anno e mezzo drammatico.

Certo, siamo ancora ben lontani dai numeri pre-pandemia, ma almeno si può cominciare a vedere uno spiraglio di luce.

Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite, a luglio 2021 si sono registrati infatti 54 milioni di turisti – il numero più alto da aprile 2020 – a fronte dei 34 milioni di luglio 2020.

Cifra ancora lontana – però – dai 164 milioni di luglio 2019.

Covid e viaggi: il 2021 resta un anno difficile

L’Organizzazione mondiale del turismo ha affermato: “Questo miglioramento è dovuto alla riapertura di molte destinazioni ai viaggiatori internazionali, principalmente in Europa e nelle Americhe, nonché ai progressi nella diffusione dei vaccini contro il Covid-19 che hanno permesso di ripristinare gradualmente condizioni di sicurezza di mobilità in Europa e in altre regioni del mondo”.

“Tuttavia, il 2021 rimane un anno difficile per il turismo globale, con arrivi internazionali da gennaio a luglio inferiori dell’80% rispetto al livello del 2019″ – aggiunge l’Organizzazione.

Quest’ultima ha inoltre fatto notare che l’Asia-Pacifico ha registrato il calo maggiore del numero dei viaggiatori rispetto al 2019 (-95%), seguito da Medio Oriente (-82%), Europa e Africa (entrambi -77%), ed infine le Americhe (-68%).

“La vera ripresa del turismo è ancora attesa da tempo, a causa dell’incoerenza di norme e regolamenti e delle disparità nei tassi di vaccinazione” – queste le parole del segretario generale dell’Organizzazione Zurab Pololikasvili.

Inoltre, è cambiato il modo di ragionare: se fino a qualche tempo fa le prenotazioni venivano effettuate con largo anticipo per risparmiare soldi, in questo nuovo contesto si preferisce invece il last minute.

Tra i fattori che hanno maggiormente influenzato questa scelta, in primis c’è sicuramente l’incertezza riguardo le possibili decisioni per le misure di controllo del virus, le regole sugli spostamenti, nonché la paura di nuovi lockdown o quarantene al ritorno in patria.

Ad ogni modo, in termini di prospettive, si prevede una maggiore crescita del turismo mondiale nel 2022, ma si ritiene che il settore non tornerà ai livelli pre-crisi prima del 2023 o del 2024.

Turismo autunnale: cosa si prevede?

Covid e viaggi: rispetto al 2020, dunque, gli indicatori economici chiudono il trimestre giugno-agosto con un +, ma pesa l’assenza di turisti stranieri.

Per i mesi a venire, è da capire se il flusso delle prenotazioni crollerà come avvenuto l’anno precedente.

Al momento, i dati raccolti dicono che il booking è in forte calo rispetto ai livelli pre-Covid in Italia e Portogallo (del 57% e del 62% rispettivamente) e più moderato in Spagna (-32%) e Grecia (28%).

“Le prenotazioni per le città d’arte e le classiche mete autunnali del nostro Paese – spiega in proposito Mirko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company – sono ancora indietro, ma è lecito pensare che non ci sarà il blocco quasi totale vissuto da fine agosto 2020 in avanti, anche grazie all’ammorbidimento di alcune restrizioni, come l’eliminazione della quarantena per chi arriva da alcuni Paesi. Le intenzioni di viaggio dicono che i prossimi due/tre mesi saranno dinamici, con prezzi medi delle offerte per molte destinazioni decisamente inferiori a quelli del 2019, anche se le possibili ulteriori repentine restrizioni ai viaggi lasciano comunque molti margini di incertezza“.

Una cosa è certa, la voglia di viaggiare torna a farsi sentire.

Foto di Anna Shvets da Pexels