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Intelligenza artificiale come strumento di prevenzione: arriva Cambridge-1

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Intelligenza artificiale nel Regno Unito: l’enorme dispositivo – il più potente della nazione – aiuterà i medici nella lotta contro malattie quali la demenza e il cancro. Partendo dall’analisi dei dati, gli sarà affidato il compito di sviluppare cure più vicine alle esigenze dei singoli pazienti.

Soprannominato Cambridge-1 e realizzato dalla società americana Nvidia, la svolta high-tech verrà usata per migliorare il processo di prevenzione, diagnosi e trattamento di malattie, rendendolo più veloce ed economico.

NVIDIA ha lanciato ufficialmente Cambridge-1 martedì 6 luglio. Consentirà ai migliori scienziati ed esperti sanitari di utilizzare la potente combinazione di intelligenza artificiale e simulazione, al fine di potenziare il settore di ricerca e dello sviluppo di farmaci e cure.

Con un costo di 100 milioni di dollari, si piazza al 41esimo posto nella classifica mondiale dei supercomputer più potenti del mondo, alimentato totalmente da energia rinnovabile.

Jensen Huang – fondatore e CEO di Nvidia – ha così dichiarato: “Le scoperte sviluppate su Cambridge-1 nel Regno Unito avranno un impatto globale. Prenderà forma una ricerca innovativa in grado di avvantaggiare milioni di persone in tutto il mondo”.

Intelligenza artificiale: la rivoluzione di Cambridge-1

I primi progetti di Cambridge-1 saranno con AstraZeneca, GSK, Guy’s e St Thomas’ NHS Foundation Trust, King’s College London e Oxford Nanopore, i quali avranno come obiettivo quello di sviluppare una comprensione più profonda di malattie – come la demenza – progettare nuovi farmaci, e migliorare l’accuratezza nel trovare variazioni che causano malattie nei genomi umani.

“Nel campo dell’immuno-oncologia – ad esempio – i farmaci esistenti sfruttano il sistema immunitario del paziente per combattere il cancro, ma non è sempre chiaro quali pazienti trarranno i maggiori benefici da questi farmaci: alcune di queste informazioni sono nascoste nell’imaging dei tumori e negli indizi numerici trovati nel sangue. Cambridge-1 può essere la chiave per aiutare a fondere questi diversi set di dati e costruire modelli di grandi dimensioni per aiutare a determinare il miglior corso di trattamento per i pazienti” – ha affermato Branson, capo globale dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico presso GSK.

Non è la prima volta che il Regno Unito cerca di migliorare la propria sanità puntando sulle intelligenze artificiali.

A Londra – per esempio – un enorme mole di dati, ricavati da documenti anonimi di medici e dall’analisi dello stile di vita di mezzo milione di britannici, è raccolta in Uk Biobank. Da qui prende il via l’attività di startup e aziende farmaceutiche che analizzano le informazioni per scoprire potenziali cure e individuare il motivo per cui alcune persone sono suscettibili a determinate malattie e, conseguentemente, personalizzare l’assistenza ai pazienti.

Cambridge-1: una speranza per il futuro

“Cambridge-1 consentirà ai ricercatori leader nel mondo degli affari e del mondo accademico di svolgere il lavoro della loro vita sul supercomputer più potente del Regno Unito, sbloccando indizi su malattie e trattamenti a una scala e una velocità precedentemente impossibili nel Regno Unito” – ha dichiarato Jensen Huang.

Lo sviluppo di farmaci tradizionali è costoso, lungo e ha poche possibilità di successo. Il Regno Unito è dotato invece di tutto il necessario per sfruttare questa capacità di calcolo veloce grazie alle sue enormi risorse di dati.

Oltre a grandi set di dati strutturati – come la Biobanca del Regno Unito – ha infatti accesso ad un’ampia gamma di medici tramite il servizio sanitario nazionale. Non esiste un’infrastruttura comparabile di tali dimensioni altrove.

Foto di luis gomes da Pexels