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Jeff Bezos nello spazio con Blue Origin: il primo volo commerciale

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La corsa verso lo Spazio prosegue senza soste. Dopo il volo effettuato da Richard Branson l’11 luglio, è la volta di Jeff Bezos.

Un ragazzo già dalle grandi ambizioni – a soli 18 anni – il proprietario e secondo uomo più ricco del mondo, fondatore e presidente esecutivo di Amazon, nonché proprietario del Washington Post, disse che avrebbe voluto costruire in orbita alberghi, parchi divertimento e colonie per milioni di persone, trasformando via via la Terra in una sorta di gigantesca area naturalistica per salvarla.

Oggi – in diretta su “Focus” a partire dalle ore 14.30 – avverrà dunque il lancio della “New Shepard”, che porterà oltre l’orbita terrestre non solo lo stesso Bezos e suo fratello Mark, ma anche il 18enne Oliver Daemen e l’aviatrice 82enne Wally Funk, ovvero il più giovane e il più anziano astronauta nella storia dei voli spaziali.

“Abbiamo esaminato tutti i sistemi del veicolo, inclusi hardware, software, procedure e preparazione dell’equipaggio. Attualmente non stiamo lavorando ad alcun ‘open issue’ e New Shepard è pronto a volare”. Lo ha dichiarato il direttore di volo di Blue Origin, Steve Lanius, durante l’ultima conferenza stampa.
Quello che si realizza – nella data simbolo della conquista della Luna da parte dell’Apollo 11 – è un evento: il primo volo suborbitale, con civili a bordo, della storia. Quello che dà il reale avvio al turismo nello spazio, in condizioni di microgravità, fuori dall’atmosfera terrestre.
Sarà quindi il primo volo commerciale umano per Blue Origin, che ha già comunicato di avere altri clienti: “Abbiamo intenzione di effettuare altri due voli quest’anno e molti altri in futuro. Abbiamo già una lista di clienti interessati” – ha detto Ariane Cornell, direttore delle vendite dei voli umani di Blue Origin.

Il razzo New Shepard di Jeff Bezos pronto ad andare nello spazio

Il razzo della Blue Origin, che raggiungerà una quota di circa 100 chilometri facendo sperimentare all’equipaggio la condizione di microgravità – la stessa mancanza di peso che provano gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per circa tre minuti – è pronto a partire.

Il lancio – organizzato nei minimi dettagli da anni – sarà il 16° volo di New Shepard: si tratta di un veicolo riutilizzabile che combina razzo e capsula e che deve il suo nome a Alan Shepard, il primo americano a essere andato effettivamente nello spazio.

Il razzo New Shepard è alto 18 metri, utilizza un solo motore e ha sulla propria sommità una capsula spaziale nella quale saranno ospitati Bezos insieme ad altre tre persone. A differenza del veicolo spaziale di Virgin Galactic, quello di Blue Origin è a guida autonoma e non richiede la presenza di un pilota.

Si tratta però del primo vero lancio con un equipaggio ufficiale, il cui obiettivo è “collaborare a costruire un futuro dove milioni di persone vivono e lavorano nello spazio” – così come dichiarato dallo stesso Bezos..

Blue Origin ha dunque messo a punto un razzo a tutti gli effetti convenzionale con però una capsula «che si separa e permette di restate alcuni minuti in assenza di gravità prima di scendere e atterrare verticalmente, nel vicino deserto del Texas».

Il mezzo Jeff supererà la Linea di Kármán – il confine che delimita l’altezza di 100km dal livello del mare – uscendo dall’atmosfera ed entrando nello spazio esterno.

La durata del volo sarà di dieci minuti: nei primi tre, il velivolo accelererà fino a raggiungere la velocità di Mach 3, soglia oltre la quale i passeggeri inizieranno a non avvertire più la gravità. Nei successivi tre minuti, il velivolo raggiungerà l’Apogeo e inizierà la discesa, sempre in condizioni di microgravità. I paracadute, infine, rallenteranno la capsula fino a un miglio/h, velocità alla quale avverrà l’atterraggio, nel Deserto di Chihuahua, nel Texas occidentale, a dieci minuti dal decollo.

Se dunque Branson con la sua Virging Galactic ha battuto Jeff Bezos sul tempo, il miliardario patron di Amazon intende batterlo arrivando a quel confine di 100 km dalla Terra mai raggiunto prima da un equipaggio di civili.

A differenza dei voli con Virgin Galactic – i cui recenti biglietti sono stati venduti a 250mila dollari – non è noto invece il costo per quelli Blue Origin.

L’unico dato comunicato è stato che uno dei quattro posti del lancio inaugurale era stato venduto all’asta per 28 milioni, ma l’anonimo vincitore si è poi dovuto tirare indietro per questioni di incompatibilità di impegni lasciando così il posto al giovane Daemen.

Cover photo credits: open.online