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Irmgard Furchner in fuga: l’ex segreteria nazista sotto processo

Irmgard Furchner in fuga: la donna 96enne è stata fermata all’aeroporto di Amburgo, mentre tentava di scappare dal processo che la vede imputata per le stragi naziste nel campo di concentramento di Stutthof.

L’imputata in questione, si sarebbe infatti dovuta presentare – giovedì 29 settembre – davanti ai giudici del tribunale tedesco di Itzehoe, per rispondere dell’accusa di complicità nell’omicidio di oltre diecimila persone.

Secondo i rappresentanti della parte civile, Furchner, in qualità di segretaria del comandante del campo fra il 1943 e il 1945, si occupava della corrispondenza del suo superiore e si incaricava di scrivere a macchina gli ordini di esecuzione dei prigionieri, che venivano siglati con le sue iniziali.

Si tratta dell’unica donna, da decenni, ad essere processata in Germania per il proprio coinvolgimento con i nazisti.

Irmgard Furchner in fuga

Nel giorno del processo che la vedeva imputata, la donna è dunque scappata a bordo di un taxi.

L’anziana viveva in una casa per anziani vicino ad Amburgo.

All’epoca dei fatti aveva tra i 18 e i 19 anni.

Secondo l’accusa, deve essere processata da un tribunale speciale per “complicità in omicidio in più di 10 mila casi“.

È accusata infatti di aver partecipato all’omicidio di detenuti nel campo di concentramento Stutthof, in Polonia, dove ha lavorato come dattilografa e segretaria del comandante del campo – Paul Werner Hoppe – tra il giugno 1943 e l’aprile 1945.

Inutile la fuga nel giorno del processo. Il presidente del tribunale, notando l’assenza della donna imputata, ha subito lanciato l’allarme ed è stato emesso un mandato di arresto.

La difesa ribatte: non era a conoscenza

Irmgard Furchner è stata quindi rintracciata e bloccata dalla polizia all’aeroporto.

Precedentemente, aveva già ammesso di non volersi presentare in tribunale per paura di “disprezzo e ridicolo“.

Al processo la attendevano circa 50 giornalisti e 12 rappresentanti delle 30 persone costituitesi parte civile, tra cui alcuni sopravvissuti del campo di concentramento di Stutthof, in Polonia.

Il caso a suo carico è stato aperto nel 2016 e si avvale di testimonianze da parte di Israele e degli Stati Uniti.

Secondo Christoph Rueckel, un avvocato che rappresenta i sopravvissuti della Shoah che sono parte del caso, Furchner si è occupata di tutta la corrispondenza per il comandante del campo Hoppe.

“Ha dattiloscritto i comandi di espulsione e di esecuzione sotto dettatura e ha siglato personalmente ogni messaggio” – ha affermato l’avvocato.

A sua difesa invece, l’avvocato di Furchner – Wolf Molkentin – ha detto al settimanale tedesco Spiegel, che è possibile che la segretaria non era minimamente a conoscenza di quello che stava succedendo a Stutthof.

Precedenti condanne

Il precedente giudiziario su cui si fonda il processo, è quello del 2011, dove l’ucraino John Demjanjuk – allora 91enne – venne condannato a 5 anni di carcere semplicemente per essere stato presente nel campo di Sobibòr durante le stragi.

L’uomo era infatti un soldato dell’Armata Rossa catturato dai nazisti, ed è stato il soggetto con grado più basso di sempre a essere processato per crimini di guerra legati all’Olocausto.

In quell’occasione, il giudice motivò la decisione spiegando che non importa quanto piccolo possa essere stato il ruolo di una persona, basta avere le prove che si trattasse di un “ingranaggio della macchina della distruzione” per giungere a una condanna.

Dunque, la difesa di Furchner spingerà sul fatto che i compiti della donna fossero solo quelli di scrivere telegrammi e mandare comunicazioni radio, senza mai contribuire fisicamente al massacro.

Il processo è stato comunque aggiornato al 19 ottobre.

 

Photo cover credit: ilgiorno.it

Categories: Cronaca
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