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Quali sono le categorie catastali in Italia?

Le categorie catastali suddividono gli immobili del territorio italiano sulla base della loro destinazione d’uso. Sono etichettate con una serie di lettere (dalla A alla F) e numeri che permettono di individuare facilmente il tipo di immobile di cui si parla.

Conoscere le categorie catastali di un immobile, infatti, serve a capire se si tratti di una villa o di un appartamento in condominio, di un edificio dedicato al culto religioso o all’industria e alla manifattura. Di conseguenza, serve a individuare quanto sia redditizio e quale sia il suo valore in occasione di una compravendita.

Le categorie catastali residenziali

Sono quelle più importanti da un punto di vista commerciale perché si tratta degli edifici solitamente interessati da acquisti, vendite, eredità e cessioni. La categoria catastale di un edificio residenziale è quella designata dalla lettera A e si suddivide in abitazioni: signorili, civili, economiche, popolari, ultrapopolari, rurali, villini, ville, palazzi di interesse storico o artistico, studi e uffici privati, abitazioni tipiche (per esempio i trulli in Puglia o le baite in montagna).

A ognuna di queste tipologie corrisponde un numero, quindi le categorie catastali saranno da A1 ad A11. A cosa ti serve conoscere la categoria catastale di un immobile? Se è di tua proprietà, a calcolare le tasse sull’immobile e altre spese di tipo fiscale. Se invece si tratta di un edificio o un’abitazione che vuoi acquistare, ti darà un’indicazione su quanto sarebbe giusto pagare per tale acquisto. Inoltre negli ultimi anni le categorie catastali si sono rivelate fondamentali per il calcolo dei Bonus e i Superbonus erogati in periodo pandemico. Questi infatti presentano alcune differenze o eccezioni per particolari edifici (per esempio quelli storici).

Le altre categorie (dalla B alla F)

Il gruppo B si riferisce a strutture di accoglienza che non siano residenziali. Quindi scuole, collegi, orfanotrofi, ospedali senza fini di lucro, case di cura e prigioni, ma anche gallerie e musei. Fanno parte invece delle categorie catastali di gruppo C gli edifici commerciali (negozi, magazzini, laboratori, stabilimenti di acque curative e fabbricati per esercizi sportivi senza fini di lucro).

La categoria catastale D e i suoi sottogruppi racchiudono alberghi, opifici, sale per spettacoli e concerti, ospedali e case di cura con fine di lucro. In questo gruppo appaiono anche i fabbricati galleggianti o sospesi e gli edifici rurali non abitativi. All’interno del gruppo E ci sono tutte le categorie catastali legate alle infrastrutture, quindi stazioni, porti e aeroporti, ma anche semafori e torrette, cimiteri e fabbricati destinati al culto.

Un discorso a parte va fatto per il gruppo F. Questo è assegnato a tutti gli edifici che non hanno categorie catastali specifiche: quelli in corso di definizione o non ancora accatastati, le unità collabenti, le aree urbane e i lastrici solari.

Come richiedere la categoria catastale del tuo immobile

Se non sei certo di quali siano le categorie catastali di immobili che possiedi o che vorresti acquistare, o ancora che hai ricevuto in eredità, puoi rivolgerti facilmente all’Agenzia delle Entrate o ai servizi di erogazioni di documenti catastali anche online.

Dovrai presentarti con questi dettagli:

  • l’indirizzo dell’immobile;
  • il nome e cognome del proprietario;
  • il suo codice fiscale.

In questo modo otterrai in poco tempo, e spesso anche con una spesa molto contenuta, la categoria catastale di riferimento. Avrai così un quadro più chiaro del reddito, della situazione fiscale e del valore del fabbricato in questione.

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